Napoli e Salernitana, un weekend da non fallire: Garcia chiamato a cambiare marcia, Inzaghi a risollevare i granata
Archiviata la sosta per gli impegni delle nazionali, la Serie A torna ad arricchire il weekend calcistico. Un fine settimana di vitale importanza per Napoli e Salernitana, le due rappresentanti della Campania nella massima serie. Da un lato i campioni d’Italia sono chiamati ad accantonare i malumori, le polemiche e i dubbi nati attorno alla figura di Rudi Garcia. Il tecnico francese, dal canto suo, è obbligato a trovare continuità sia in termini di risultati che di prestazioni per allontanare le ombre sul suo futuro alle pendici del Vesuvio. La partita in programma a Verona costituisce un’occasione da non perdere per rilanciarsi e per approcciare le sfide successive con Union Berlino e Milan con maggiore convinzione. La vicinanza di Aurelio De Laurentiis che ha seguito attentamente gli allenamenti in quel di Castel Volturno, inoltre, potrebbe aver infuso quella tranquillità necessaria a cambiare definitivamente marcia. Solo una variazione di passo, soprattutto in questa fase di stagione ricca di scontri diretti tra le prime della classe, può permettere al Napoli di ritrovare quella fondamentale stabilità per duellare fino alla fine per il vertice.
La Salernitana, invece, più che la continuità, è obbligata a cambiare decisamente rotta. Il rendimento di inizio torneo è al dì sotto delle aspettative della dirigenza e dell’ambiente. I granata, eccetto in pochissimi frangenti, sono apparsi privi di idee e facilmente penetrabili. Tali risultati hanno inevitabilmente prodotto l’esonero di Paulo Sousa e l’arrivo di Filippo Inzaghi. L’esordio del tecnico ex Benevento è di quelli intensi, non tanto per la caratura dell’avversario ma per il valore della partita in relazione alla classifica. All’Arechi, infatti, domenica arriverà il Cagliari di Claudio Ranieri, fanalino di coda a un punto dai granata. Se Inzaghi è chiamato a dare una ventata di aria nuova, anche i calciatori sono costretti a cominciare ad assumersi le loro responsabilità. L’allontanamento di Sousa ha cancellato ogni tipo di alibi, la palla ora passa ai giocatori.