Salernitana, Iervolino: “L’obiettivo è la salvezza. Provo un amore viscerale per questa città. Sul progetto e il mercato…”

salernitana iervolino

Danilo Iervolino

, presidente della Salernitana, è intervenuto nel corso del programma “Massimo Campionato” su Radio TV Serie A con RDS:

“La partita contro la Roma è stata bellissima, Candreva è un grande campione e ha realizzato due gol con due prodezze balistiche incredibili. Dispiace perché forse potevamo avere un risultato più rotondo, ma va bene così, la Roma è una grande squadra. Spero non ricominci la ‘pareggite’, ovvero i pareggi all’ultimo minuto. Dobbiamo avere più concentrazione e convinzione.

Candreva lo sogno in Nazionale, anche se non è più un giovincello meriterebbe di giocare le ultime partite in maglia azzurra per dare un grande contributo. Antonio è un campione dentro e fuori dal campo, è un leader carismatico, fa giocate incredibili e non si risparmia mai.

Il nostro obiettivo quest’anno è la salvezza e la permanenza nella massima serie. È evidente che stiamo costruendo una squadra che può giocarsela con tutti, vediamo come i nuovi innesti riusciranno a dare il loro contributo a questo gruppo già forte. Nessun alibi, questa è una squadra che abbondantemente deve centrare il risultato della salvezza.

L’arrivo di Stewart? Gli algoritmi sono uno strumento formidabile, combinati logicamente all’azione umana, alla visione e alle valutazioni. Ci danno però la possibilità di avere una reportistica e una proiezione dei dati del calciatore che altrimenti sarebbe stato impossibile da valutare. È un calciatore velocissimo, giocava in un campionato decisamente inferiore, ma ci siamo chiesti ‘perché non fare una scommessa?’. Se dovesse replicare anche solo l’80% dei dati nel nostro Campionato potrebbe diventare un calciatore incredibile. È giovane, va protetto e fatto crescere, senza troppe pressioni. La nostra squadra ha Dia prima punta, noi puntiamo tutto su questo grandissimo calciatore, gli altri daranno il loro contributo e avranno tempo per crescere e farsi valere.

Sono legatissimo a Salerno, provo un amore viscerale nei confronti della città e dei salernitani. I nostri tifosi sono speciali, la loro passione e il loro amore lo trasferiscono ai calciatori, dando la giusta e naturale pressione agli addetti ai lavori, ma soprattutto un’energia incredibile. Sono esigenti e attenti, ma anche affezionati, amorevoli, sanno coccolare i propri beniamini.

Progetti a lungo termine? La crescita della Società, l’importanza del settore giovanile e le infrastrutture. È un percorso dinamico, a volte un po’ tortuoso, ma spero di poterlo realizzare. Passi in avanti sono stati fatti con lo stadio, dovremo conciliare le partite in casa con la ristrutturazione dell’Arechi, stiamo valutando anche dei terreni per la nuova struttura sportiva. Stiamo poi lanciando delle Academy nel mezzogiorno d’Italia, vogliamo puntare sui giovani, sulla nostra Primavera. Il progetto è partito e ci auguriamo di portarlo a compimento nel giro di 24-36 mesi.

Il mercato? La squadra è completa in ogni reparto. È evidente che si può fare sempre di più, ma abbiamo preso 7 calciatori, quindi abbiamo già raggiunto gli obiettivi e le promesse che dovevamo fare per essere una squadra competitiva e centrare la salvezza quanto prima. Siamo una bella squadra, con un grande allenatore e un direttore molto bravo, la tifoseria è straordinaria, abbiamo progetti in itinere importanti… Ci sono tutti gli elementi per fare bene.

Tchaouna? Il direttore sportivo sta facendo un lavoro incredibile, cercando di portare sia giovani promesse sia calciatori già pronti. Sono molto scaramantico, finché un calciatore non arriva a Salerno, supera le visite mediche e firma il contratto preferisco non annunciarlo.

La rivalità tra Salerno e Napoli? Le due squadre devono costruire un ponte per essere amiche. Concorrenti quando si gioca la partita, ma amiche in virtù della vicinanza territoriale e culturale che ci lega.

La Salernitana è stata costruita per fare punti e giocarsela con tutti. Ci sono due aspetti: quello del risultato, che è il più importante, ma anche quello del bel gioco e del divertimento. Mi aspetto tutte e due le cose, dobbiamo diventare un po’ più cinici nel cogliere il risultato, nella capacità di portarlo a casa, continuando ad esprimere un bel calcio.

Paulo Sousa il nostro top player? È un uomo molto carismatico, duro, pretende molto da se stesso e dagli altri. Lo abbiamo scelto per vedere un bel calcio e far crescere i giovani e tutta la Salernitana, altrimenti non avremmo preso un allenatore con la sua esperienza e caratura internazionale. Ci aspettiamo che sia il 12° uomo in campo, dia energia e fiducia, faccia maturare i talenti e crei valore per la Società. Penso sia l’uomo giusto”.