Da Iervolino a Sousa, da Mazzocchi a Candreva: Salernitana, le parole dei protagonisti nella serata della festa

Da Iervolino a Sousa, da Mazzocchi a Candreva: Salernitana, le parole dei protagonisti nella serata della festa

Una piazza gremita per la festa della Salernitana, tanti ospiti e spazio per l’intera cornice granata. Non mancano gli interventi dei protagonisti, di seguite le parole.

Danilo Iervolino

“È stato un anno bello, Salerno inizia ad essere conosciuta anche per il calcio e non solo per essere una delle città più belle del mondo. Sono presidente della Salernitana da un anno e mezzo, quel 31 dicembre ero in montagna e mi convinsi che era la cosa giusta da fare. Il giorno seguente capii che già c’era un’energia e un potenziale enorme. Lo scorso anno è stato bellissimo, abbiamo raggiunto una meritatissima e storica salvezza. Quest’anno è stato diverso, è stato di costruzione. Devo dire grazie a tante persone, anche a mister Nicola e al direttore Sabatini. Questo è però l’anno di Sousa e De Sanctis. Il mister ha dato gioia, entusiasmo, gioco, risultati e gli va fatto un applauso gigantesco. Questa è la squadra di un direttore sportivo che ha svolto un lavoro straordinario. È la squadra di Ribery, pensavano fosse venuto a svernare ma ha dato un contributo generoso e straordinario. Una rosa costituita da calciatori di proprietà, abbiamo fatto tanti investimenti. L’8-2 di Bergamo non mi è sceso giù, poi sapete come è finita al ritorno all’Arechi: è bastato un gol al 95′, questo è il bello del calcio. Prossimo campionato? La Salernitana sarà forte, saremo attenti al mercato, vogliamo puntare sempre sui giovani. Questa deve essere la squadra del territorio, un hub di trasferimento dei sani valori. Voglio che Salerno diventi una sport city, dobbiamo però iniziare dallo stadio. Lì dobbiamo fare tutti uno sforzo”.

Pasquale Mazzocchi

“Il calcio è un grande mezzo di comunicazione, che serve per portare in alto il nome di questa città. Chi indossa questa maglia deve buttare il cuore oltre l’ostacolo. Noi con il calcio possiamo portare un po’ di gioia, un sorriso. La fascia da capitano? Ti responsabilizza. Sono contento di indossarla e di provare a rendere felice queste persone e questa piazza meravigliosa. Ringrazio il presidente e la società. Negli ultimi due anni sono stati effettuati investimenti importanti e scelte valide. La nostra forza è legata a loro e ai tifosi”.

Antonio Candreva

“Venire a Salerno è stata la scelta migliore. Poche piazze amano la propria squadra come la gente di Salerno. Grazie per il sostegno che ci hanno dato per tutto l’anno, siete il nostro dodicesimo uomo. Gol all’Atalanta? Quando sono arrivato volevo segnare sotto la Curva. Al ritorno volevo riscattare una gara d’andata non all’altezza, dovevamo rifarci, è andata bene e sono contento. Abbiamo disputato una buona stagione e ci godiamo questo entusiasmo”.

Paulo Sousa

“Vi invito ad applaudire tutta la squadra, sono stati bravissimi e ci hanno regalato grandissime emozioni. Vi ringrazio per l’affetto, per come ci avete accolto all’Arechi e per strada. Vi voglio bene, tutto ciò che date è importante per i calciatori. Siete straordinari. Nella nostra vita professionale, così come nella vita, possono capitare momenti difficili e possono arrivare nella prossima stagione, ma con l’amore che provate per questo club vi chiedo di essere sempre presenti e di aiutarci a superarli. Da parte nostra vedrete sempre onestà nel lavoro, voglia di vincere e onorarvi in tutti i campi d’Italia. Insieme saremo fortissimi”.

Morgan De Sanctis

“Ringrazio tutti, vorrei partire dalle persone che stanno fuori dalla squadra e che sono invisibili: i magazzinieri, lo staff medico e l’ufficio stampa. Voglio ringraziare il gruppo dei calciatori, che con responsabilità ha superato i momenti difficili. Ringrazio Sousa e il suo staff tecnico, il presidente Iervolino e in particolar modo il popolo granata. Io col mio staff ho cercato di inculcare a tutti la passione e la dedizione per poter soddisfare il popolo granata. Ricordo una partita all’Arechi da giovanissimo, giocavo nel Pescara. Vincevamo 1-0 e ho subito gol sotto la curva Nord da Grimaudo, stando per terra sentii la terra vibrare. Ancora oggi mi porto dentro quell’episodio e aver vissuto di nuovo quelle vibrazioni mi rende orgoglioso”.

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