Avellino allo sbando, progetto tecnico bocciato: De Vito sempre più in bilico
Tre sconfitte consecutive, quattro nelle ultime cinque partite e una vittoria che manca dal derby contro il Giugliano lo scorso 15 marzo. Crollo verticale per l’Avellino di Massimo Rastelli che incappa in un ko di misura anche ad Andria e complica ulteriormente la situazione in classifica. Tante le combinazioni ancora possibili per i Lupi: dall’improbabile partecipazione ai playoff allo spettro dei playout, di mezzo una salvezza diretta che dovrà essere obiettivo primario per una squadra con ben altre ambizioni ad inizio stagione. Un’annata storta, difficile e con più di qualche responsabile: gli ultimi 90’ col Monterosi al Partenio dovranno salvare il campionato del club irpino e archiviare quanto prima un cammino molto deludente.
Scricchiola la posizione del direttore sportivo Enzo De Vito, sempre più lontano da una sua riconferma alla guida della parte tecnica del progetto della famiglia D’Agostino. I movimenti e le scelte non hanno premiato il direttore sportivo, tra le figure più discusse nell’ambiente biancoverde. Non ha funzionato la parentesi Roberto Taurino, anche la successiva cura Rastelli si è rivelata tutt’altro che utile alla causa. Poi la campagna acquisti estiva e il mercato di riparazione che non hanno coperto tutte le lacune: ingaggi onerosi e contratti importanti per un campionato di basso livello. Tuttavia, sul piano dell’organico c’è da fare una precisazione: la rosa dell’Avellino è tutt’altro che inferiore a quelle in lotta per gli spareggi d’alta classifica. Dunque, le responsabilità sono da attribuire anche ai calciatori e alle prestazioni della domenica.
Futuro sempre più in bilico per De Vito che potrebbe lasciare il club al termine della stagione. D’altra parte, ci si attendeva qualche dichiarazione pubblica da parte del ds per spiegare le cause di un cammino disastroso e per larghi tratti sconfortante. Si ragionerà sulla posizione dei diversi protagonisti, in negativo, per costruire il futuro: l’Avellino deve ripartire, è tempo che la società prenda le redini e il controllo di una squadra ormai allo sbando.