Avellino, Braglia: “Squadra costruita come volevamo, ho ricordi piacevoli della Juve Stabia. Sui singoli…”
Un gruppo che riserva sempre sfide interessanti. Il Girone C, nel turno in programma, sarà caratterizzato dal derby tra Avellino e Juve Stabia. Un confronto sentito tra le due formazioni che, vista la situazione storica, non potranno essere accompagnate dal supporto massiccio dei tifosi. Il tecnico Piero Braglia, intervenuto in conferenza stampa pre-match, ha presentato il match del Partenio: “Settimana buona di lavoro. Ci stiamo preparando come lo faranno loro. È stata una settimana normale, visto che abbiamo lavorato tutti i giorni, abbiamo portato avanti il nostro programma, non abbiamo altri problemi, tranne lo stop di Errico”.
Sulla Juve Stabia: “Ci sono stato 4 anni, ho ricordi piacevoli, non potrò fare altro che ringraziarli sempre, perché con me sono stati sempre gentili e c’è gente per bene ancora oggi lì e lunedì mi farà piacere riabbracciare qualcuno. Ora però sono ad Avellino e penso all’Avellino”.
Sul calendario: “Bisogna accettare il calendario così com’è, fino ad ieri si diceva che non si giocava mai, visto i rinvii delle partite. Da lunedì si dirà che si gioca troppo. Il calendario è quello, dobbiamo lavorare e fare le cose per bene. Abbiamo fatto una rosa adeguata per affrontare 3 partite alla settimana e ora ci prepariamo a questo tour de force”.
Sul valore della squadra: “I valori verranno fuori dopo l’ottava giornata, sia per noi che per tutte le altre. L’Avellino è la squadra che volevamo, l’abbiamo costruita come desideravamo io e il direttore. È inutile iniziare a crearsi obiettivi alla seconda giornata di campionato. A marzo e aprile si vedrà dove siamo. Con noi ci sono 6-7 squadre che se la giocano per i primi posti, poi a marzo si vedrà. In questi posti c’è anche la Juve Stabia”.
Sugli attaccanti: “Maniero sta bene, il problema non esiste. Sono 4 attaccanti, l’unico un po’ diverso è Fella, gli altri se la giocano. È chiaro che avendo 4 attaccanti se la giocano. Sta a loro dimostrare di essere dentro a questa squadra. Devono prendere esempio da Maniero che è venuto con il sorriso, ha fatto la panchina a Palermo e quando è entrato ha rincorso gli avversari fino alla porta nostra. Gli attaccanti li alterno, li ruoto, abbiamo partite ravvicinate e chi sta meglio gioca. D’Angelo in questo momento ha la testa giusta. Sta giocando bene, è motivato, sta facendo le cose che gli chiedo. Ma i nomi non mi piacciono, sono molto contento della squadra e dobbiamo continuare così”.
Sul pubblico: “Purtroppo io sono abituato a giocare con il pubblico. Sono partite che non piacciono, cambia tutto, si sente il pallone che rimbalza e le urla degli allenatori. Non è calcio, non va bene. In tv ci sono spettatori nei programmi, negli stadi con immenso spazio, non si può entrare. Non possiamo stare sempre tappati in casa”.