Avellino, De Vito: “Era facile scappare, mi assumo le responsabilità. Sintonia con la società, su Kanoute e Di Gaudio…”

de vito avellino

Il direttore sportivo dell’Avellino, Vincenzo De Vito, è intervenuto in conferenza stampa dopo gli avvicendamenti degli ultimi giorni:

“È un momento difficile che ci ha spinto a prendere questa decisione, cambiare l’allenatore è sempre poco bello. Mi assumo tutta la responsabilità. Credo sia la decisione più valida per portare la nave al di fuori della turbolenza. Ci sono degli atteggiamenti che un responsabile può adottare, scappare e lasciare la nave alla deriva o portarla in salvo e poi prendere le successive decisioni. Il colpevole è qui, ma bisogna guardare anche oltre per trovare soluzioni per mettere la nave nella giusta rotta. C’è poco da chiarire, in quanto a società abbiamo un’unica linea da seguire. Sono dispiaciuto di non poter contare su due giocatori che considero validissimi, Kanoute e Di Gaudio. Ringrazio Taurino per il lavoro svolto, il 3-4-3 del mister è partito in maniera monca. Ad oggi sono entrambi in difficoltà, mi auguro che Di Gaudio sia disponibile già dalla prossima.

Budget? C’è da capire il modus operandi del direttore, ho preferito lavorare in questo modo. Non bisogna trovare il colpevole, ormai siamo in questa situazione. Non vado nel verso opposto al presidente, ma ho deciso di adottare questo modus operandi. Stiamo ancora alla nona partita, non si può parlare di una questione di budget. Mi sto autoaccusando, vedremo però se la mia strategia è stata sbagliata. Un dato oggettivo c’è: la fortuna non ci sta aiutando. Non c’è mai stato nessun rapporto difficile tra me, il presidente e l’amministratore delegato. Non pensavo che le scelte di agosto, ad oggi, potessero essere sulla mediocrità. Perché non metterci subito la faccia? Ho cercato di non aumentare la pressione sulla squadra, bisogna parlare quando c’è una motivazione. Al di là del ruolo che mi compete, non ritenevo opportuno intervenire.

Perché Rastelli oggi e non a giugno? Dobbiamo cercare di guardare avanti. Chi più di me poteva partire con Rastelli? Era semplice portarlo ad Avellino, siamo come fratelli. Tuttavia, avevamo un progetto da portare avanti in estate. Ringrazio anche Biancolino. Dobbiamo guardare avanti, il mister dovrà svolgere un lavoro molto difficile e lavorare sulla testa dei ragazzi. Dobbiamo ritornare a dare soddisfazioni ai tifosi e a questa piazza. Rastelli ha visto qualcosa di buono nella squadra. Garanzie tecniche al mister? Per accettare credo abbia visto del valore nel gruppo, questa squadra non è da parte bassa della classifica. Kanoute? Ha avuto problemi oggettivi, dalla prossima settimana sarà a disposizione. Anche Di Gaudio si è messo subito a disposizione, non posso rimproverare nulla ai ragazzi. Devono liberarsi mentalmente perché svolgono una delle professioni più belle.

Era semplicissimo andare via e lasciare la nave alla deriva. Ci metto la faccia, sono convinto che la squadra mi segue. Con la società siamo sulla stessa linea. Non vivacchio col contratto, non ci sono le condizioni per stare a casa: non accetto i ricatti e vado avanti per la mia strada. Questa squadra ha valori, come parte tecnica dobbiamo valutare il lavoro. La società, che ripeto fuori-categoria, sarà disponibile ad aggiungere altri profili. Tuttavia, sono fiducioso degli uomini in rosa, sono convinto che ne usciremo e ritengo che le qualità ci siano. Ad oggi sto dimostrando di essere scarso, me ne assumo le responsabilità. Per il ruolo che ho, non posso controbattere sulla situazione di classifica. Sono in difficoltà, ma non abbandono la nave. Ho ricevuto chiamate di allenatori di Serie B.

Cosa mi aspetto? Una squadra che si ritrovi, dobbiamo iniziare a fare punti. Capisco le difficoltà e l’umore dei tifosi, chiedo una tregua a tempo determinato. Siamo consapevoli che ci giochiamo tutto, credibilità e onorabilità su tutto. C’è la consapevolezza di tutto questo. Avremo grossi ostacoli, io più di tutti. Capisco che bisogna sempre il capro espiatorio, ma guardare a queste cose non aiuta. Non ho mai gradito minacce e ricatti, ho dei valori. Brocchi? Non si è proposto, sono stato io a chiamarlo. Taurino? Negli ultimi periodi non c’è stato feeling sulla scelta degli uomini, ma dobbiamo pensare al futuro. La frase su Caronte? Il direttore sportivo non cerca il consenso, adotta una linea e va avanti: la frase verteva su questo. Moduli? Dobbiamo uscire dalla parte bassa della classifica, poi programmiamo il sogno di tutti. La società sta avendo soltanto mortificazioni e contestazioni. La squadra sa bene cosa dobbiamo fare. Reintegrare Forte? È un’ipotesi. Il mister ha carta bianca”.