Storie – Roberto Sosa, l’ultimo a segnare con la 10 del Napoli
Il 10 nel calcio è molto più di un semplice numero. È una sorta di marchio, un segno distintivo che simboleggia quel calciatore in grado di cambiare le sorti di una partita con una intuizione, un gesto tecnico straordinario. Nel corso della storia, tanti celebri nomi del mondo del calcio con la 10 sulle spalle, hanno permesso a intere generazioni di sognare: da Pelé a Messi, passando per Baggio, Eusebio e Ronaldinho. Tuttavia, c’è un giocatore in particolare che è stato capace di rappresentare nel migliore dei modi tale numero: Diego Armando Maradona. El Pibe de Oro, con le sue magie, ha condotto il Napoli e l’Argentina sul tetto dell’Italia, dell’Europa e del Mondo.
Il comandante di Villa Fiorito, capace di spodestare le forze del nord, nonostante il trascorrere del tempo, nel capoluogo campano resta d’attualità. Tra le strade di Napoli, infatti, chi ha vissuto le gioie maradoniane le ricorda con orgoglio, i più piccoli invece sognano ad occhi aperti di poter indossare un giorno quella maglia e di compiere le stesse prodezze. Chi ha avuto la possibilità di andare in gol, in campionato, per l’ultima volta con la maglia azzurra numero 10 sulle spalle nell’ex Stadio San Paolo è Roberto Carlos Sosa. Argentino come Diego, il Pampa è tra i simboli della rinascita partenopea.
La storia d’amore tra il bomber di Santa Rosa e il Napoli nasce nel settembre 2004. Il club azzurro, fallito e costretto a ripartire dalla Serie C1, accoglie tra le sua fila l’attaccante 29enne che solo pochi mesi prima era stato tra i principali artefici della promozione in Serie A del Messina. Una scelta che può sembrare inusuale, soprattutto nel calcio di oggi, ma che rivela il grande attaccamento di Sosa nei confronti della piazza partenopea. Legame che si è consolidato giorno dopo giorno, a suon di gol, tra la delusione della finale play-off persa con l’Avellino e le gioie delle promozioni in Serie B e in Serie A.
Far parte del risorgimento calcistico napoletano è importante, ancora più rilevante è essere l’ultimo calciatore a gonfiare la rete avversaria indossando la prestigiosa 10. Il 30 aprile 2006, con il passaggio in cadetteria acquisito da due settimane, il Napoli ospita al ‘San Paolo’ il Frosinone. I ciociari, impegnati a difendere la seconda piazza dalle offensive delle rivali, sbloccano la partita dopo tre minuti di gioco con Mastronunzio. Dieci minuti più tardi, però, arriva il guizzo del numero 10 a riequilibrare le sorti della partita. Al 13’, infatti, Sosa, che solitamente indossava la 9, con un pregevolissimo pallonetto batte l’estremo difensore laziale e in lacrime sotto la Curva mostra una t-shirt col volto di Maradona, accompagnata dalla frase “Chi ama non dimentica, onore a chi ha fatto la storia del Napoli”.
Dopo tanti anni da quella gioia, Sosa ha dichiarato con fierezza: “Essere l’ultimo calciatore del Napoli ad aver indossato la maglia numero 10, la maglia di Diego Maradona, per me è un grandissimo onore. La 10 azzurra ora è a casa mia incorniciata, e la conservo gelosamente come un cimelio. I tifosi della curva mi regalarono una maglietta con l’immagine di Maradona e una scritta “Chi ama non dimentica”, e proprio quella dicitura mi è rimasta nel cuore. Diego è amato da tutta Napoli e i partenopei non lo dimenticheranno mai. Proprio come io non dimenticherò la mia bella Napoli. È proprio vero, chi ama non dimentica”.